7.4.24

Bandcamp e la musica classica

 




L’episodio che state ascoltando è reso possibile dalla donazione di DJ Damian. Chi desidera sostenere il mio podcast indipendente, trova maggiori informazioni nella descrizione della puntata. Grazie Damian!








Voglio portarvi nell’aggiornamento rispetto la musica che produco e la musica che ascolto. Sì, in effetti il titolo può portare un po’ fuori strada. Vado in ordine, parlando di Bandcamp… già avevo accennato qualcosa in una puntata precedente, se desiderate c’è il link.

Quindi. Ho deciso di distribuire in esclusiva su Bandcamp la mia musica elettronica… mi pare il luogo virtuale più adeguato. E' una piattaforma che continua ad essere un punto di riferimento per le etichette discografiche indipendenti e per chi produce la musica in proprio. Alcuni di voi sono già a conoscenza che tempo addietro… avevo distribuito alcuni brani anche su Spotify… era una prova che dovevo fare.
Come è stata la mia esperienza? Fondamentalmente non positiva. In che senso? Nonostante un buon numero di streaming - secondo i miei standard - il guadagno effettivo che portavo a casa era di pochi dollari al mese. “Ah ecco, quindi eri su Spotify per fare soldi?”.

In effetti, proprio no! Ma era ragionevole aspettarsi - almeno - di andare in pari con le spese del distributore musicale. Il distributore è un soggetto terzo, differente da Spotify, che permette di caricare la propria musica online e di conseguenza farla arrivare anche su Spotify. E’ un lavoro che il distributore svolge, è una sorta di intermediario, ed è un lavoro che non fa gratis; solitamente si paga una quota annuale anticipata.

Il punto è questo, non sono Biagio Antonacci e nel mio caso non vale assolutamente la pena… poi aggiungo che il mio primo desiderio era fare ascoltare la musica a più persone possibili attraverso internet, e per raggiungere questo scopo conoscevo altre strade egualmente efficaci. Da Dicembre 2023 ho reso disponibile il mio Album di musica sperimentale elettronica direttamente dallo spazio web di Google Drive. Se vogliamo è stata una soluzione molto vecchia scuola ed anche un po’ spartana. In 3 mesi gli scaricamenti sono stati quasi mille. L’interesse continua ad esserci! Bene, molto bene. Ed eccoci giunti alla novità, il fatto che da ora in poi sarò presente solo su Bandcamp mi permetterà di venire in contatto con ascoltatori di diverse parti del mondo. In definitiva, per voi che seguite il podcast, non cambia assolutamente nulla. C’è sempre la possibilità di scaricare la musica gratis o se desiderate c’è la possibilità di farmi ricevere le vostre donazioni che permetteranno la continuazione del progetto musicale.

Ed ora passiamo al secondo tema dell’episodio: la musica classica. Amo sempre di più ascoltarla e vorrei darvi dei personalissimi consigli. Come avevo già condiviso sui miei social… ho riscontrato che per la musica classica l’ascolto ottimale non è in cuffia ma con un impianto Hi Fi. Lo so, magari alcuni di voi ascoltano la musica classica in automobile o con gli auricolari… come ho detto questi che esprimo sono i miei pareri personali. Comunque per riuscire nel 2024 ad avere un ascolto in camera simile ad un impianto Hi Fi classico, si possono trovare delle soluzioni intermedie davvero ottime. Nel mio caso ho preso delle casse monitor a due vie di buona qualità. Nel retro delle casse ci sono dei regolatori che permettono di personalizzare le basse e le alte frequenze. Inoltre ho equalizzato il segnale in uscita nei due dispositivi sorgente: un tablet e il PC portatile. Ho scelto un equalizzazione adatta all’ascolto di musica strumentale.

Piccolo dettaglio finale, ho deciso di cambiare tutti i cavi di collegamento e di sostituirli con connettori per l’alta risoluzione audio. Ci sarebbe da parlare ancora tanto al riguardo, l’argomento mi appassiona molto. Se desiderate farmi delle domande, conoscete già come fare.


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