5.11.21

Oggetti smarriti (Maria Grazia Di Biagio)

 

© FRANK FOSTER








OGGETTI SMARRITI



Ho perso un tacco, quando cammino faccio un suono zoppo 
Ho perso un treno, un uomo, una valigia 
Ho perso chiavi, soldi, qualche identità 
Ho perso tempo, spazio, l'equilibrio 
Ho perso ogni diritto quando ho smesso di lottare 
Ho perso il nord, un sogno e l'entusiasmo 
Ho perso il ritmo del battito, l'automatismo del respiro 
Ho perso il sonno, il senno, una pazienza 
Ho perso sangue, rabbia, un'opportunità 
Ho perso il filo di un discorso, il senso di una scelta 
tutto quello che ho perso resta 
mi aspetta nel deposito oggetti smarriti 
di una qualche stazione che non mi rivedrà 
Ho un biglietto di sola andata 
tante cose ancora da trovare.




- Maria Grazia Di Biagio -






23.10.21

Parliamone (Elisabetta Aprileo)

© VOIGTF64





PARLIAMONE 


Parole che scivolano sincere, 
parole che non comprendi, 
tu credi siano solo falsi pensieri. 
Supponi… credi… non mi ascolti, 
mentre parole perdo per te… 

Non posso pronunciarle, 
immobili baciano le mie labbra… 
parole nel tempo con gesti ancora più cari. 
Ma tu hai scelto… 
Hai deciso… 

E ora sono immobili, 
mentre mi accarezza il sangue 
col suo tepore intenso 
mi ricorda il tuo sguardo caldo e forse troppo vicino.
Poche parole… per te… 
non dette da me… 
Mille che tra le mie labbra feriscono ancora
ma soltanto me.


- Elisabetta Aprileo -




9.10.21

Non c'è più niente da fare (Carlo Flamigni)

 

© FRANK FOSTER








NON C'È PIU' NIENTE DA FARE


Quando i sassi nella strada diventano troppi,
quando non vedo più la luna, dietro ai pioppi
e quando si fa più freddo dentro che fuori
e la notte, tutto intorno, si fa buia.
Chiudo gli occhi e mi fermo ad ascoltare
e mi arrivano all'orecchio le voci di casa mia.

La voce del mio babbo che parla più forte
e quando è allegro fa sbattere le porte,
che parla delle pesche, che quest'anno son più belle.
Che racconta un fatto, in cui c'entrano le ragazze,
e poi inizia a chiedermi del mio lavoro,
e io capisco: che quello che vuole sentire
non è lo stesso, di quello che gli voglio dire.

Come faccio a raccontargli quanta fatica
è fare finta di essere contenti se il cuore grida?
Fra questo muro che sembra tanto liscio,
andare su, andare giù, come una biscia...

E invece gli dico che tutti mi vogliono un gran bene,
che son sicuro che domani viene il sereno...
e lui mi ascolta, che sembra che stia in chiesa,
che per me si venderebbe anche la camicia.
E poi mi racconta dei giorni in cui andava a scuola
e lo dice in un modo che sembra una favola.

La voce della mia mamma non la sento più
da quando lei è andata al di là del fiume;
però, delle volte, la voce mi arriva,
forse perché mi chiama dalla riva.

Le parole, quelle no, non le capisco,
ma quel che vuole, mi pare di saperlo lo stesso.

Mi vuole dire che mi vuole bene, anche da lontano,
come quando stavamo mano nella mano.
Mi vuole spiegare che non devo aver paura
se la strada, dall'altra parte, mi sembra più buia.
Perché tanto c'è lei, che mi sta aspettando
e prima o poi verrà ad aiutarmi.

Il giorno che mi sarò stancato di questa buriana
il giorno in cui la vita mi parrà puttana
e la mia morosa mi avrà lasciato
capirò che non c'è più niente da fare.


- Carlo Flamigni -




9.7.21

Anima solitaria (Elisa Capitani)

© MARC HERREN



 

ANIMA SOLITARIA



Lampioni gialli fanno da guardia a questa notte
immersa nella nebbia fitta
che sfòca i confini di ogni cosa.

Cammino.

La giacca nera con il colletto in su
i capelli coprono il viso
la sigaretta accesa in bocca sprigiona fumo,
fumo che si mescola a questa nebbia
densa, umida
che mi si appoggia delicatamente addosso.

Vieni notte,
custodisci anche me,
anima sola e vagante
nelle tua viscere.



- Elisa Capitani -


19.5.21

Per poi ricominciare

 





Appena 17enne su uno scooter freddoloso, come il conducente. Erano settimane invernali e nebbiose, la norma del paesino della Bassa Modenese, dove allora abitavo. Avevo appreso che ogni martedì alle 19:30, nella biblioteca comunale, si riunivano una decina di persone uniti dall’insolita passione per la Poesia.

Quindi nonostante il freddo pungente e l’aria densa di umidità - ero contento - mentre percorrevo i pochi chilometri rimanenti. Pensavo che finalmente avrei conosciuto direttamente altri esseri umani con la mia stessa passione! Si può dire che ho sempre amato la poesia, ho cominciato a scriverla molto presto. La sintesi, l’immediatezza, la profondità. Sono le caratteristiche che mi hanno sempre colpito. Ma quando esprimevo questi sentimenti a conoscenti e amici, riscontravo che l’argomento era poco interessante per loro. Di conseguenza con il passare del tempo, tenni solo per me questa sensibilità. Alieno fra gli umani.

Le cose però, non erano così come pensavo. E lo scoprì quella sera di Novembre nella biblioteca. Il gruppo di poeti che si riunivano, erano di diverse estrazioni sociali: c’era l’operaio metalmeccanico, la pensionata, la figlia di papà, il disoccupato…
La nostra unione - settimana dopo settimana - fu formata dalle poesie lette a bassa voce o con fervore, quasi come confessarsi l’uno agli altri. Erano momenti sospesi e magici, che purtroppo finirono troppo presto.

Proprio perché il ricordo è rimasto indelebile dentro me, decisi una decina di anni fa di intraprendere la mia carriera parallela, come blogger. Il mio obiettivo è ricreare anche oggi un pizzico di quella magia. E dopotutto, mi risulta indispensabile guardare indietro al percorso già fatto; per poi ricominciare.


13.5.21

Nel deserto (Lester Giomalli)


© VOIGTF64






NEL DESERTO


Scavo la mia fossa. 
Il sole,
il deserto:
elementi di un’inquietudine che altera i miei sensi.
Nessuna trattativa.


- Lester Giomalli -





2.5.21

Fiore appassito (Franco Benati)

© LAURA E. PARTAIN





FIORE APPASSITO


Lo sguardo assente
il viso contratto,
in una smorfia
appena accennata.
Che sa di triste
di fiore appassito,
che luce non ha.


- Franco Benati -



4.3.21

My Chromebook (prima parte)






Bene o male, penso che la maggioranza di voi ha sentito parlare dei Chromebook. In Italia fino a pochi mesi fa, questa tipologia di PC non era entrata con efficacia nelle case dei consumatori; pochissimi utenti avevano toccato con mano questi dispositivi innovativi. Teniamo però ben presente che fin dalla loro nascita nel 2011 in USA sono sempre stati apprezzati da tantissimi utenti.

Dal 2020 le cose si fanno più interessanti anche in Italia, a Maggio è nata una pagina ufficiale di Google (l'azienda madre del progetto) dedicata a questi PC portatili. Portatili dedicati prevalentemente al mondo della didattica scolastica, ma come vedremo con i prossimi post sono dispositivi capaci di essere alla portata di tutti e molto versatili...

E' stato un passo significativo quello di Google, perché in passato chi era curioso ed intenzionato ad acquistare un Chromebook riscontrava non poche difficoltà. C'era poca scelta online e la maggioranza dei dispositivi disponibili alla vendita erano senza la tastiera italiana.

Ora basta accedere a questa pagina ufficiale. Lì troverete sempre i nuovi Chromebook per l'Italia con inseriti anche i link diretti agli store online. Come vedete sono dispositivi realizzati da produttori di tutto rispetto, come: HP, Lenovo, Asus, Acer.

Gradualmente e anche con l'ausilio di vari screenshot ho intenzione di illustrarvi le potenzialità pratiche di questi dispositivi. Il tutto con un ottica user-friendly e senza smanettare. Perché è vero che ci troviamo dinnanzi ad un Sistema Operativo (si chiama Chrome OS) semplice e snello paragonato a Windows, ma ci troviamo anche dinnanzi a macchine ideate per essere performanti sempre. Costruite e testate per essere sempre prive di attacchi virus, e che non avranno bisogno di manutenzione periodica.

Perché conosco l'argomento? Sono un utilizzatore di Chromebook già dal 2015, utilizzato come unico PC. Da poco ho acquistato un nuovo HP Chromebook 14a. Sono convinto che molti di voi, vi troverete bene quanto me!


9.2.21

La freccia del tempo (Cecilia Rossini)

 

© VOIGTF64



LA FRECCIA DEL TEMPO


Il tempo è padrone  

con un imperioso tic tac. 

Non abbiamo tregua, 

ma solo dei sogni.




- Cecilia Rossini -





Rosa... polvere (Edo W. A.)


© VOIGTF64






ROSA... POLVERE



Una rosa 
mi fu donata 
e stretta nel pugno l'ho tenuta. 
Sbocciata in primavera, fiorita nell'estate; 
dal gelo dell'inverno è ora avvizzita. 
I petali appassiscono
lo stelo si secca: 
si muta in grigia polvere ciò che stringo fra le dita. 
Più non riconosco 
il simbolo che era ieri del continuo cercarsi, del nostro confidarsi. 
Dimmi, ti prego, 
ch'è solo un incubo, non la certezza 
del finito sognare.


- Edo W. A. -



4.2.21

ISAAC: la nuova edizione con la postfazione di Marina Mengarelli Flamigni

 




Ci sono alcuni imprevisti piacevoli nella vita di uno scrittore esordiente... cosa è successo? La divulgatrice e scrittrice Marina Mengarelli Flamigni mi ha fatto dono del suo commento ad ISAAC (2021), mi è parso una cosa bella aggiungerlo come postfazione al mio romanzo. Da oggi in poi, chiunque acquisterà la copia cartacea del libro troverà anche la postfazione che incollo anche qui, per i lettori del sito:




Crescere, comprendere qual è la nostra strada, in quale direzione va cercato il senso che orienterà la nostra vita… sono temi universali.

Mikael Compo scrive il suo primo romanzo per proporre le sue risposte, lo fa attraverso la vicenda del suo protagonista in senso diacronico, prendendolo in considerazione lungo diverse fasi della vita.

Isaac è osservato in modo prospettico, guardato dalla distanza che è necessaria per consentire di rintracciare una possibile linea degli eventi, una direzione di marcia. Lo sguardo osservante è longitudinale ma anche retrospettivo - come dovrebbe fare chiunque intenda porsi le domande che l’autore propone - in un modo emozionalmente sincero ma anche razionalmente profondo. Il libro pone il lettore - in sostanza - in una costruzione narrativa in movimento, con domande fondate e risposte possibili. E volendo cercare le linee guida dell’azione vi suggerisce di ricercare nella dimensione interiore di Isaac, nella sua chiarezza, nell’onestà con la quale alla fine del suo percorso si guarda dentro per poi analizzare i propri comportamenti.

Alle domande che la vita ci pone, a volte con urgenza, le risposte vanno cercate con cura e senso di responsabilità. Perché esse possono trovarsi non solo all’esterno - in fatti e circostanze nelle quali non siamo i soli attori - ma anche dentro di noi, nella nostra storia, nel nostro percorso.

Decifrare così le coordinate con sincerità. Non è forse questo il lavoro che ciascuno di noi deve affrontare ogni giorno?

 






6.1.21

Solo per me (Cecilia Rossini)


© TOUGS




SOLO PER ME



Silenzio magico  
di una fresca mattina d'estate: 
lo sguardo al verde, 
il gorgogliare mesto e ubbidiente  
della caffettiera, 
lo scricchiolio familiare 
della carta, 
pagina dopo pagina, 
come foglie che cadono al suolo. 
Sono attimi, riti usuali, 
piccoli doni  
tra la pelle e il cuore.


- Cecilia Rossini -




2.1.21

Il libro "Le Nostre Quarantene" in vendita







Con un po' di ritardo vi annuncio l'uscita di un libro (solo cartaceo) davvero importante, per non dire indispensabile: per avere bene in mente che anche i nostri comportamenti attuali in merito al COVID-19 continuano ad avere importanza. L'editore IVVI con "Le Nostre Quarantene" ha permesso a più di 200 persone di fotografare quei giorni di lockdown in Italia. Contributi di diverso tipo come brevi scritti, poesie, fotografie, disegni... Troverete anche una mia poesia, intitolata "Libero dal vuoto". Questo è il link diretto per l'acquisto del libro, sul sito dell'editore.





1.1.21

Libri Cartacei

 


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Ecco l'elenco per ordine di uscita: