© MIKAEL COMPO
30.10.22
24.10.22
San Martino (Giosuè Carducci)
SAN MARTINO (Giosuè Carducci)
La nebbia a gl’irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de’ tini
Va l’aspro odor de i vini
L’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l’uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d’uccelli neri,
Com’esuli pensieri,
Nel vespero migrar.
- 8 Dicembre 1883 -
P.S.
Questa poesia è tratta da RIME NUOVE
edizione Liber Liber.
Puoi scaricare l'intero libro
dal seguente link:
11.10.22
Sentimento (Isa)
SENTIMENTO
La paura
di aprire gli occhi e non vedere il cielo
di sfiorare un fiore e non sentire il tocco
di pronunciare parole e non scaldare il cuore.
Paura di vagare
nel gelido sentimento
che ancora violentemente
mi lega a te.
- Isa -
9.10.22
La siepe dei sentimenti (Giuseppe M.)
LA SIEPE DEI SENTIMENTI
Il vialetto si snodava
lungo pendii orlati da mille colori.
Erano quelli dei fiori campestri
parevano tele dipinte da mani sicure.
Una morbida e tacita siepe
era lì accanto,
seguiva la strada:
costante, continua, precisa.
I mille turisti guardavano oltre
puntavano gli occhi alla lontana bellezza
di lei la presenza
nessuno notava.
Per lei le lusinghe erano avare
non c'erano elogi
nessuno notava.
Troppo distratti per cogliere e amare
la ricca presenza che la creatura
donava al sentiero.
Se percorri la strada
osservala bene,
apprezzane tutte le meraviglie.
Non vivere senza
saresti un perdente:
un uomo frustrato
un essere vuoto
un'anima stanca che insegue chimere.
In questi due mesi la siepe è fiorita
si è arricchita di rara bellezza:
cangianti colori, mille profumi.
La rendono ora più bella e più ricca.
Ovunque andiamo
portiamo lo scrigno dei nostri ricordi.
Guarda più spesso
all'interno di esso,
sarai rafforzato è più motivato.
Osserva il cammino,
non smettere mai
di notare e godere
con cuore felice...
Lì lungo la via
si snoda una siepe
che costante e continua
accompagna il tuo piede.
- Giuseppe M. -
4.10.22
La gestione del vuoto
La gestione del vuoto, intesa come pausa o riflessione interiore; è uno dei grandi ostacoli. Dinanzi a produzioni - che possono essere film d’essai, poesia, fumetti d’autore - dove la prevalenza del messaggio è complesso (perché artistico e talvolta celato da stratificazioni); molti fruitori per non dire la maggioranza, rimangono disorientati.
Esiste un muro che alcuni hanno voglia di comprendere e smontare, mattone dopo mattone. Ma la maggioranza - vedendo l’ostacolo al tracciato comune - lasciano perdere per tornare al rassicurante.
E’ quel vuoto che li destabilizza. “Come codificarlo?” si chiedono. “Come si deve interpretare lo spazio vuoto che esiste tra una vignetta e la successiva, nel fumetto? Come interpretare… immagini statiche, ripetute, in un film d’autore?” e ancora “Come interpretare gli spazi, la punteggiatura, il cambio di verso, nella poesia?”.
Quello che penso di aver compreso è che l’assenza di azione - in un’opera - deve essere riempita da noi stessi. Dal nostro bagaglio emotivo. Non è sempre facile, ed è lontano dall’intrattenimento che molti cercano, un intrattenimento di evasione completa. C’è chi pensa che le persone adatte ad usufruire questo tipo di evasione intellettuale sono gli stessi creatori e/o creativi. Un poeta può apprezzare magari delle immagini artistiche, un regista di film d’essai può apprezzare lo scrivere di uno scrittore ermetico, ecc…
Io penso - in sincerità - che questo tipo di intrattenimento più costruttivo può essere praticato da tutti. Piuttosto, manca il desiderio, la voglia, oppure mancano le basi per poterne usufruire. Ma le cose belle - per essere davvero apprezzate e per donarci davvero qualcosa di profondo - devono essere conquistate con un po’ di fatica. Così quel vuoto - che tempo prima ci appariva perdita di tempo e noia - assume un vero significato. Possiamo quasi afferrarlo, per poi inglobare in noi il vuoto dell’artista e finalmente comprenderlo.
2.10.22
Salici (Riccardo Fiorentini)
SALICI
Rami di alberi che si spezzano
cuscini e giacigli che mi accarezzano
pensieri di cuori che ti rimpiangono.
Gocce di pioggia che mi riportano
giù.
- Riccardo Fiorentini -
Iscriviti a:
Post (Atom)