26.12.23

I buoni propositi per il 2024, fino al...

 






Sono passati 4 anni dalla nascita del mio blog, l'unico, inimitabile (ma anche ufficiale dai!) forever. Ironia a parte, mi sento di rilanciare ancora una volta zeropoesie.com perché non riesco a rassegnarmi a "... tanto i blog nessuno li legge"Quando apro le pagine web, queste pagine, mi rendo conto che non è vero. Le vostre visite ai vari post, dai più recenti ma anche ai più datati, mi porta automaticamente a desiderare una sorta di espansione e come minimo ad una continuazione con nuove tematiche. In sintesi i buoni propositi per i prossimi quattro anni sono due: aumentare il numero di post pubblicati ogni anno (la media attuale è 21 post per anno). Il secondo proposito è proseguire questa lunga seconda stagione fino a termine 2027... e a quel punto, se tutto andrà secondo i piani, ci aggiorneremo.

Ma quali saranno le tematiche principali da ora in avanti? Contenuti sull'informatica e la tecnologia e post di scrittura creativa. A presto.







11.12.23

Dove sono finiti i blog?

 





Da sempre - per meglio dire fin dall'inizio della mia avventura come blogger - ho cercato in tutti i modi delle connessioni con altri creatori di contenuti. Vi basta dare un'occhiata alla sezione in basso Blogroll per rendervi conto che i 3 blog attuali sono troppo pochi (magari 33 può essere un bel traguardo!). Con il passare degli anni riscontro sempre più difficile trovare altri che hanno la mia stessa passione e anche le directory dedicate di una volta ora non risultano più online.
Ora tu che stai leggendo fammi un piccolo favore... segnalami quel nuovo blog che proprio merita ma che pochi conoscono... di quel tuo amico (anche immaginario), parente (anche acquisito), conoscente (ma anche no). Ci siamo capiti?
Aiutami a scovare altri blog italiani indipendenti, con molta passione e poco business. Fammi sapere, ci conto!




P.S.
Dal 13/12/2023 la sezione è rinominata Link List.





8.12.23

Cosa c'è da aspettarsi dai Chromebook Plus?

 





Fine 2023, ci troviamo dinanzi ad una svolta importante per i Chromebook? I personal computer portatili di Google sono stati catalogati più volte come computerini, robi carini, utili per la navigazione... e poco altro.

Le cose non stanno così, e dal mio piccolo cercherò di dare una voce differente sull'argomento. Ricordo che sono un assiduo utilizzatore di ChromeOS (quasi utilizzo esclusivo) da poco meno di 10 anni. Con i Chromebook ho prodotto in self-publishing il mio primo romanzo (il link), ho prodotto un podcast e anche un Album di musica elettronica (ecco il link).












Però non stiamo a girarci intorno, le macchine hardware (ufficiali) che fino ad ora montavano il sistema operativo Chrome, erano limitate rapportate a PC portatili della stessa tipologia con OS Windows. Ma da fine 2023 le cose cambiano. I Chromebook Plus al loro lancio dovranno avere queste caratteristiche tecniche: almeno un processore Intel Core i3 Alder Lake o AMD Ryzen 3 7000; almeno 8 GB di RAM e 128 GB di storage fisico; display almeno Full HD e IPS e webcam risoluzione 1080p con filtro di riduzione del rumore hardware integrato. Questi miglioramenti prestazionali serviranno non tanto a far girare Chrome OS - che è girato sempre a meraviglia su qualsiasi Chromebook aggiornato - ma per supportare software ancora più professionali. Parliamo di Adobe e della sua suite per la manipolazione fotografica e del graphic design, di Steam che sarà installabile ed eseguibile senza nessun problema. La mia opinione è che sempre più software house desiderano sviluppare appositamente per i Chromebook (Plus!). Se vi guardate intorno - anche nei negozi di elettronica - trovate diverse periferiche adatte e compatibili con i Chromebook, segno che non sono affatto prodotti di nicchia, anzi sono prodotti in ascesa.

Per chi già utilizza Chrome OS e per i nuovi utenti che continueranno ad arrivare... ci sarà da divertirsi. Potremmo avere PC sempre: performanti, aggiornati, protetti da firewall e antivirus integrato e (finalmente) sempre più potenti!




3.12.23

Chromebook: Come creare copie di backup?

 






Magari chi possiede un Chromebook non ha mai contemplato di creare delle copie backup del proprio hard disk... tutto sommato il portatile si sincronizza con Google Drive automaticamente, cosa può andare storto?
Anche se l'ipotesi può sembrare remota è buona abitudine creare delle copie backup del sistema, regolarmente. E sì, vale per qualsiasi Sistema Operativo (OS).











Sono quasi dieci anni che utilizzo ChromeOS e vado a spiegare praticamente come - mese dopo mese - ho deciso di mettere in sicurezza i dati più importanti.
Come osservate dalla screenshot ho organizzato il mio hard disk in sei cartelle principali, le quali contengono altre cartelle e file vari (ma davvero?). Con Google Drive e possibile assegnare un colore identificativo alle cartelle, ciò mi è servito per rammentare il diverso destino backup di ognuna delle sei cartelle principali.

Andando in ordine. La cartella di colore grigio scuro, contiene file che non reputo degni di ricevere un backup... nel caso recondito si dovessero perdere nell'oblio digitale, amen. La cartella arancione ha una sua copia fisica su schedina SD inserita nel Chromebook e anche una copia su chiavetta USB che utilizzo in automobile per ascoltare la musica in formato .flac (se ne vuoi sapere di più: link). Le cartelle in grigio chiaro e quelle in blu, una volta al mese le scarico direttamente da Google Drive zippate (file .zip), e le carico sul secondo spazio cloud che utilizzo: OneDrive. Spesa mensile aggiuntiva per 100 GB? Due euro... penso non è un problema.
Sono a conoscenza di altre soluzioni ma attualmente mi trovo bene così, e fare backup in questa modalità mi ruba davvero pochi minuti al mese. Voi che soluzioni utilizzate?



16.6.23

Nel nido dei serpenti (Nickel Sedai)

 

© SAVVA USPENSKIY







NEL NIDO DEI SERPENTI


Non mi toccare
perché potrei esplodere.
Non mi sfiorare
perché potrei crollare.
Non mi guardare
perché potrei spezzarmi.

Infondo, son ben poca cosa:
un pallido volto
del disincanto
di due innamorati.
Fragile, nel nido dei serpenti.


- Nickel Sedai -





13.6.23

Senza senso

 






Sono cose che non si fanno, prendersi gioco delle regole... così, impunemente. E' una regola implicita: bisogna assecondare la linearità del pensiero - tracciando una o più vie immaginarie - e proseguire in ordine dal punto iniziale alla conclusione.
Senza scossoni strutturali, ribaltamenti di soggettiva e complicazioni sterili.

Quindi mi spiace - caro lettore - ma non posso farci davvero nulla, il mio scritto finisce qui. Senza senso.






6.3.23

E' la fine dei social network?







Pare proprio di sì. I social come li conoscevamo... che ci permettevano gratuitamente di venire in contatto con altri utenti con i nostri stessi interessi, stanno cambiando. Abbonamenti, spunte blu, sponsorizzazioni... per poi in definitiva offrire bene o male ciò che prima era elargito a tutti gli iscritti. Si dice che le aziende del digitale vivono un periodo difficile e sono costrette a monetizzare.

Comunque sia, così, la funzione primaria dei social network verrà a mancare. I vari creatori di contenuti (come chi ha un blog) desideravano entrare in contatto con altre persone, ma se i social sono sempre più desertici spiegatemi perché continuare a perderci tempo?

In questo senso è la fine dei social network.





5.3.23

My Chromebook (terza parte)

 





Una delle conseguenze pratiche che il lungo periodo di limitazioni - per causa della situazione sanitaria - è stato, senza dubbio, la riscoperta necessità di possedere almeno un PC in casa. E' stato un cambio di rotta importante, difatti negli ultimi anni (fino a prima della pandemia) sempre più famiglie erano senza un computer... affidandosi esclusivamente ai device mobili.

La didattica a distanza, come lo smart working, ha però reso nuovamente il PC uno strumento utile per tutti. Gli analisti del settore prevedono che la richiesta di nuovi computer sarà alta per ancora tanto tempo. Vista la situazione, è anche più chiaro riuscire a comprendere il motivo del successo dei Chromebook anche in Italia!

Chi di voi in questi mesi si è informato per acquistare un nuovo PC si sarà senza dubbio reso conto come i prezzi dei vari computer Windows siano aumentati... e anche sugli e-commerce alcuni modelli vengono esauriti con rapidità.








I più attenti hanno altresì notato la presenza massiccia di questi nuovi PC Chromebook... che in effetti costano anche un po' meno rispetto ai Windows 10, e infinitamente meno rispetto ad un McBook! E così possiamo chiederci: "Quale Chromebook dovrei acquistare?".

E' tutto relativamente semplice, alcune delle marche produttrici che collaborano con Google sono: HP, Lenovo, Asus, Acer. Per produrre per conto di Google ci sono dei requisiti sulla performance che tutti i produttori devono rispettare; quindi non sarebbe del tutto errato dire che qualsiasi Chromebook può andare bene.

Con qualche accorgimento in più, possiamo però acquistare il meglio, come? Indifferentemente dal negozio che sceglierete per finalizzare l'acquisto, vi invito a visitare la pagina ufficiale Google dedicata a suoi PC, per l'Italia. Il link: google.com/chromebook












Come si vede dall'immagine, vi viene chiesto quale sarà l'utilizzo prevalente del Chromebook. Cliccate "lavorare da casa" o "studiare a casa", vi verranno così elencati i modelli disponibili per l'Italia. 

Bene, vi siete appuntati alcuni modelli... ma come si fa a scegliere? Quali sono le caratteristiche che fanno la differenza? La risposta è dipende. Alcuni Chromebook sono touchscreen e per questo costano un po' di più, altri sono impermeabili, altri hanno un autonomia della batteria superiore, ecc...

Comprendete bene che le differenze non sono tanto quelle hardware, ma sono più differenze legate ai vostri gusti e bisogni. Per concludere, anche in merito alla capienza dell'hard disk... non fatevene un problema, dato che non salverete in locale quasi nulla. Perché? Perché il vostro vero hard disk sarà nel cloud.



4.3.23

My Chromebook (seconda parte)






Quando si ha tra le mani un Sistema Operativo (OS) mai utilizzato prima, bisogna cambiare modo di ragionare. Cosa intendo dire? Ci arriverò presto. Voglio prima però contestualizzare la mia reale esperienza con i vari OS. La mia passione per l'informatica nasce tanti anni fa, il primo PC che ho utilizzato montava MS-DOS 5: Sistema Operativo con sola riga di comando sviluppato da Microsoft.
Mi trovavo benissimo con l'MS-DOS! Con l'ausilio di qualche manuale imparai a memoria tanti comandi sotto forma di stringhe di testo... e per l'epoca (parliamo di circa il 1994) era il massimo per un utente medio.
Poi arrivò il primo Windows ad interfaccia grafica, il primo che utilizzai per lungo tempo fu Windows 3.11. Questa nuova maniera di gestire il nostro PC fu una rivoluzione perché rese più semplice eseguire i comandi, tramite il mouse. Però non voglio girarci tanto intorno, il mio rapporto con i sistemi Microsoft ad interfaccia grafica sono stati di amore/odio (forse più di odio viscerale). Ciononostante ho utilizzato per anni e anni i PC Windows, nello specifico: il già citato 3.11, Windows 95, Windows 2000, Windows XP SP3, Windows 7, fino al corrente Windows 10.

In maniera parallela - in pratica negli anni che utilizzavo Win XP SP3 - iniziai a guardarmi attorno. Sapevo che esistevano altri OS e francamente volevo abbandonare definitivamente Microsoft. Le motivazioni? I conflitti snervanti dei vari applicativi, i driver che a volte facevano capricci... ci siamo capiti. Odiavo le perdite di tempo per mettere a posto le cose nel computer! Iniziai così ad immergermi anche nel mondo Linux. Le distribuzioni di Linux che mi sono rimaste più nel cuore sono nell'ordine: Kubuntu, Linux Mint, Lubuntu e UbuntuAmmetto che molti problemi negli ambienti Linux li avevo risolti, però ne erano nati altri specifici di quelle distribuzioni (parlo degli anni 2012-2015). 

Dato che effettivamente non ero così bravo con Linux mi incagliavo su installazioni hardware, tipo stampanti o altre periferiche. Morale della storia... ancora non mi sentivo a casa. Avevo voglia di provare ancora altro! 










Nel corso del 2015, come dicevo nello scorso post, acquistai il mio primo Chromebook importato. Decisi di utilizzarlo come mio unico PC. Mi sono trovato e continuo a trovarmi bene. Effettivamente non nutro enormi pretese verso un computer, a parte che deve essere sempre una scheggia e che non deve farmi mai perdere tempo. In questo, i Chromebook sono una garanzia.

Ritornando all'inizio del post, penso che se un utente vuole provare per davvero un Chromebook... deve assolutamente comprare un portatile ufficiale! L'esperienza utente è per buona parte resa migliore dalla macchina stessa. Ecco perché, penso che provare Chrome OS (OS dei Chromebook) come Distro installata su un PC qualsiasi, non ha tanto senso.











Questa immagine è ciò che trovate appena accendete il vostro Chromebook: molto minimal, essenziale, diretto. In basso i vostri programmi preferiti (se volete design simile ad Apple) e il browser Chrome aperto, pronto per navigare.
Per ora terminiamo qui evidenziando le parole chiave che differenziano questo OS dai concorrenti: user-friendly, sempre online, cloud, ottimizzazione continua, affidabilità, sicurezza.






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