M - Benvenuto Stefano su zeropoesie, insieme inauguriamo una nuova serie di post con cadenza aperiodica (nella mia classica tradizione) dedicata a conversazioni con personalità di spicco della mia bolla sociale. Però l'argomento l'avevi proposto tu, quindi lascio a te l'incipit.
S - Ciao Mikael, felice di ritrovarti e un po' intimorito dal personalità di spicco. L'intelligenza artificiale è un argomento sul quale mi sono soffermato anche troppo, di recente. Un po' perché l'ho studiato e applicato per lavoro e per diletto e un po' perché ho tentato di sollevare, con i miei pochissimi lettori, qualche dubbio sul modo in cui questa intellighenzia viene raccontata.
M - Ci piace scherzare con i nostri lettori, ma siamo anche tremendamente seri. Secondo te quali sono i punti deboli del racconto che viene fatto in merito all'intelligenza artificiale?
S - Facciamo una premessa. Per Intelligenza Artificiale si intende(va) il settore delle scienze informatiche che sviluppa tecnologie non basate su istruzioni specifiche ma, in generale, sull'apprendimento. E' un settore piuttosto vecchio che ha avuto alti e bassi e che di recente ha visto una impressionante accelerazione grazie a nuove tecniche, grande potenza di calcolo e grande disponibilità di dati. Si tratta però pur sempre di algoritmi e l'errore fondamentale è quello di proporre al grande pubblico il termine come se davvero fossimo di fronte a delle intelligenze e non a degli strumenti.
M - Negli ultimissimi tempi si parla molto delle I.A. e di tutte le difficoltà lavorative che esse potranno causare. Giornalisti, scrittori, fotografi, musicisti... sono categorie a rischio? Oppure si è un po' esagerato con la narrazione?
S - In alcuni settori ci sono già state riduzioni di personale e questo è un fatto, ma andando oltre sono tutte ipotesi. Si creeranno nuovi posti di lavoro? E in che ambito? E quando ci accorgeremo che abbiamo sostituito il lavoro di professionisti con mediocri automatismi?
M - Sì hai ragione Stefano, ci troviamo in una fase dove gli scenari ipotetici sono contraddittori e, a dirla tutta, lasciano il tempo che trovano. Assodato che vedremo come le cose evolveranno in merito alle intelligenze artificiali, tu come ti poni verso di loro? Le utilizzi e in che ambito e con quali risultati? Poi ti dirò anche la mia.
S - Sono tecnologie molto affascinanti e studio volentieri alcuni algoritmi per capirne i dettagli e il funzionamento. Ne faccio uso e continuerò ancora a usarne per lavoro, anche se si tratta di tipologie diverse e meno accattivanti come modelli di simulazione e previsione. Uso LLM (Large Language Model) per preparare velocemente impalcature di codice sorgente da andare poi a completare (sapendo che non sono affidabili nei risultati). Ci ho giocato anche nel tempo libero, soprattutto con le cosiddette I.A. generative spesso fermandomi quando vedo che i risultati sono limitati rispetto a ciò che mi aspetterei. Insomma, belle le nuove tecnologie ma occorre sempre mantenere uno sguardo critico.
M - Da qualche tempo, seguendo anche i tuoi post, mi sono avvicinato ai generatori di immagini prodotte da prompt testuali. L'immagine di questo dialogo ad esempio è stato prodotto dal I.A. del sito Freepik. Hai qualche consiglio in merito a siti o software da scaricare ma con una curva di apprendimento abbastanza semplice?
S - Molti strumenti online sono facili da utilizzare e danno buoni risultati. Dall-E 3 e Midjourney credo siano i migliori anche se superato il periodo di prova diventano a pagamento. Personalmente, facendone un uso saltuario e limitato a qualche immagine decorativa per il blog, mi trovo molto bene con Nightcafe.
M - In conclusione, ben vengano questi nuovi strumenti che per le loro potenzialità possono venirci in aiuto nella fase creativa, in vari ambiti. Chi ne farà un'uso ponderato potrà trovarne dei benefici. Ti saluto Stefano. Puoi citare i link per seguire i tuoi aggiornamenti e le tue produzioni?
S - Te ne cito uno solo, il mio angolo virtuale dove ogni parola è un pezzo di me, bluebabbler.it è come una casa online, dove metto il cuore in ogni contenuto. Grazie Mikael, è stato un piacere scambiare due pensieri su argomenti che mi appassionano molto... vi sono in ogni caso dubbi etici che vanno ben oltre i licenziamenti. Dai diritti d'autore alla responsabilità degli strumenti, ai bias che possono danneggiare fasce intere di popolazione. Gli interrogativi sono molti e complessi. Siamo di fronte a una bella sfida che va al di là della tecnologia stessa. Bisogna iniziare a fare riflessioni profonde sulla società, sui valori che vogliamo promuovere e su come vogliamo interagire con queste nuove tecnologie.