- CAPITOLO 5 -
Nando, suo figlio, così differente da lui. Sembrava uno scherzo del destino, il suo unico figlio… così estraneo, diverso, indifferente.
Isaac e Nando si rincorrevano in una spirale, per poi ricominciare ad allontanarsi, ogni volta esausti; eppure si volevano bene. Esisteva dell’affetto - dato dal legame parentale - ma quel sangue per loro risultava insufficiente. Desideravano ardentemente andare al di là del consueto rapporto genitore e figlio. Almeno a fasi alterne si convincevano - ognuno per proprio conto - che le cose potevano evolversi e sbocciare finalmente in un nuovo legame: pacifico e propositivo. E magari diventare persino dei buoni amici.
Isaac non poteva certo dimenticare le parole di Nando, che pochi giorni addietro gli aveva rivolto, parole affilate come lame - ponderate da tempo, ne era sicuro - ecco perché il risultato fu così disastroso. Il 10 Maggio 20** Nando andò a vivere per suo conto nel Distretto Lugano, in Svizzera, lasciando i genitori senza una spiegazione definita o plausibile. Il giorno dopo, l’11 Maggio, Isaac lasciò la moglie. Ho bisogno di tempo, una pausa di riflessione, le disse.
Ecco, il disastro era pronto! Nando diciottenne era in crisi esistenziale, Isaac dopo più di vent’anni passati in famiglia e con Victoria, era anche lui in crisi.
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